venerdì 5 giugno 2020

SINTESI FINALE STEP #24

E se volessimo racchiudere in poche righe tutto ciò che abbiamo imparato sul genere?
Il genere (dal latino genus-eris) è una tematica molto ampia ma prima ancora è una parola dalle varie sfumature di significato : essa infatti può assumere diverse accezioni a seconda del contesto in cui viene utilizzata (raggruppamento secondo un carattere comune, categoria grammaticale etc.).
Il dibattito sul genere ha attraversato diverse realtà rimanendo sempre attuale, a partire dalle civiltà antiche per poi accendersi nell'età medievale fino ad arrivare ai giorni nostri con la sensibilizzazione sul tema da parte dei mass-media.
E' stato inoltre analizzato il concetto secondo cui il genere non sia solo un elemento di differenziazione biologica tra specie, bensì uno stato psicologico che rispecchia il senso dell'essere maschio o dell'essere femmina e, a tal proposito, si è parlato di riforme in campo politico di paesi europei come la Svizzera che ha dichiarato l'omofobia punibile penalmente come il razzismo.
Durante questo percorso sono stati messi in luce evidenti analogie sul concetto sotto indagine fra discipline che "viaggiano su una stessa direzione" quali l'arte, la mitologia e la letteratura; ad esempio se prendiamo l'accezione di generare inteso come "creare" si evince il parallelismo tra la prima operetta morale di Leopardi, la teoria cosmogonica e l'affresco di Raffaello Sanzio. 
Infine, ragionando su quest'ultima sfumatura del termine, abbiamo colto una visione distopica del genere umano sotto due aspetti principali: la  ciclicità della storia (la quale insegna che per quanto l'uomo si sia evoluto esso tenda sempre ad involversi con conseguenze catastrofiche in campo sociale) ed una mancata prevenzione in ambito ambientale (causa di squilibri che potrebbero portare all'estinzione dell'uomo sulla terra).

lunedì 1 giugno 2020

STEP #22

RIGHTS


Episodio 1 

Il giovane Fin Brown, un liceale di 16 anni di ritorno dalle vacanze estive, affronta il primo giorno di scuola assieme al suo migliore amico Alex, un ragazzo gay dichiarato. Fin, ancora vergine, viene a sapere dall'amico che quasi tutti gli studenti del campus hanno avuto delle esperienze sessuali durante l'estate, rendendosi conto di essere ancora parecchio inesperto rispetto ai propri coetanei. Il ragazzo, inoltre, ha delle serie difficoltà a relazionarsi con le ragazze e, come se ciò non bastasse, ogni volta che percorre la strada per andare a scuola, si trova a passare davanti la casa di Evelin che puntualmente lo saluta e cerca di scambiare due parole con lui. Il primo giorno di lezione ha inizio e subito si formano i gruppi all’ interno della classe di Fin: a ricreazione tutti iniziano a raccontare le proprie avventure estive. Dopo che Dan, il più bello del liceo, ha fatto sfoggio delle sue esperienze viene il turno di Fin che, visibilmente in imbarazzo, è “salvato” dal suono della campanella che indica la fine della ricreazione… 

Episodio 2 

…la giornata però non è ancora finita e all'uscita il bello/bullo Dan ed i suoi tirapiedi incalzano Fin ed Alex con domande scomode che inducono i due a salire in fretta sulle bici e a dileguarsi. Come inizio dell’anno scolastico non è stato il massimo per i due amici che, una volta a casa, decidono di inventarsi una storia credibile in modo da non essere ulteriormente presi di mira. Dal giorno seguente Fin e Alex fingono di essere una coppia, sperando che le beffe dei compagni di classe possano cessare; purtroppo per loro non è così, dal momento che ciò diventa oggetto di ulteriori prese in giro. Intanto Evelin decide di cambiare scuola e di iscriversi anche lei alla Middle’s High School e subito scopre di alcuni scherzi di cattivo gusto ai danni di Fin. Evelin, infastidita da questi comportamenti infantili, difende lui e l’amico con tutta se stessa ma Fin non ne comprende il motivo. 

Episodio 3 

Con il passare dei mesi, anche grazie all’aiuto di Evelin, la situazione sembra essersi stabilizzata: Alex e Fin non vengono più scherniti dai compagni fatta eccezione per qualche risatina nei corridoi. Purtroppo però superato un ostacolo se ne presenta un altro: Fin capisce di essersi innamorato di Evelin e per questo si chiude in se stesso. Alex, che non riesce più a fingere di essere il fidanzato di Fin, gli suggerisce invano di parlarle…ma è la ragazza a compiere il primo passo riuscendo a far aprire Fin nei suoi confronti. I due parlano, ormai Evelin è al corrente della messa in scena ideata dai due amici, e decidono di fidanzarsi tenendo segreta la loro relazione. Un giorno però, credendo di non esser visti, Evelin e Fin si scambiano un bacio che viene immortalato e la foto fa il giro della scuola. La verità è sulla bocca di tutti e Alex, tira un sospiro di sollievo: in quei mesi aveva conosciuto un ragazzo di un’altra scuola ed ora può finalmente essere se stesso, sperando che situazioni di questo genere non accadano nella sua vita “reale” e privata.

STEP #21


E' giusto che uomini e donne siano tutelati allo stesso modo?
Ormai questa la consideriamo una domanda retorica a cui rispondiamo di default "Sì!".
Ma è realmente così? Purtroppo no, prendiamo ad esempio la carriera lavorativa delle donne: anche se i recenti dati Istat di gennaio 2020 sul mercato del lavoro hanno evidenziato una crescita dell'occupazione femminile di circa 35000 unità rispetto ad ottobre 2019, il cosiddetto "gap retributivo di genere" resta ancora considerevole. Ad oggi il tasso occupazionale delle donne è il 49.5% a fronte del 67.6% degli uomini e benché la nostra Costituzione garantisca a parità di lavoro la stessa retribuzione, questa situazione è disattesa. 
Ciò è dovuto soprattutto alla mentalità del generico datore di lavoro fin troppo utilitaristica (secondo cui la produttività e lo sviluppo di carriera sono valutati in base all' onnipresenza sul luogo di impiego) che porta, a parità di curriculum, esperienze lavorative ed età ad assumere dipendenti uomini anziché donne.
Come già anticipato, il governo italiano si sta impegnando per far si che che questo divario occupazionale diminuisca fino a scomparire, ma la strada è ancora lunga.

lunedì 25 maggio 2020

STEP #20

"Il giardino del dolore", Zibaldone 1826.

"Non gli uomini solamente, ma il genere umano fu e sarà sempre infelice di necessità. 

Non il genere umano solamente, ma tutti gli animali.

 Non gli animali soltanto, ma tutti gli altri esseri al loro modo. Non gl'individui, ma le specie, i

generi, i regni, i globi, i sistemi, i mondi.

Entrate in un giardino di piante, d'erbe, di fiori. Sia pur quanto volete ridente. 

Sia nella più mite stagion dell'anno. Voi non potete volger lo sguardo in nessuna

parte che voi non vi troviate del patimento..."

STEP #19

Utopia/distopia nel genere umano:

Il termine utopia nasce con Thomas More che per la prima volta, nel 1516, usa questa parola per delineare dettagliatamente una società ideale, posta su un'isola, dove vigono regole ferree, ma il cui obiettivo è creare un luogo giusto, equo, dove le differenze sono annullate in favore di un'equità sociale assoluta: si abolisce così la proprietà privata, le ore di lavoro sono per tutti sei al giorno e si garantisce al regno un'agricoltura e un allevamento di sussistenza, si vive in totale armonia e la cultura e la conoscenza sono alla base del quieto vivere. Ma se da un lato un'utopia è un qualcosa di così surreale e irraggiungibile, dall'altro il concetto di distopia è molto vicino a noi.


Perché l'uomo è portato ad immaginare un futuro oscuro e privo di libertà? Perché è già successo. I semi per un'involuzione sociale sono già stati piantati nella terra, in epoche diverse e con modalità diverse, ma il rogo dei libri voluto da Hitler a Berlino non fa parte di una realtà immaginata purtroppo, ma della nostra storia.
Pensiamo sempre che il genere umano si sia evoluto, di aver superato l'oscurantismo storico in cui periodicamente ci inabissiamo, ma non è così. Esso torna, come in un ciclo, e le menti più elevate osservano attonite e incredule. Il tema della distopia sarà sempre attuale.



STEP #18



Parlare di identità di genere significa presupporre una distinzione tra sesso e genere;Il sesso è determinato dalla specificità biologica e fisica che contraddistingue i maschi dalle femmine, dunque il fatto di avere caratteri sessuali tipici dell'uomo e della donna.
Il genere è invece uno stato psicologico che rispecchia il senso interiore dell'essere maschio o femmina e che ha a che fare con le differenze socialmente costruite fra i due sessi. Non basta l'appartenenza sessuale in quanto tale a definire l'essere donna o l'essere uomo, ma l'educazione, la cultura: il genere viene creato quotidianamente attraverso le costanti interazioni che l'individuo intrattiene con il suo contesto di vita.
Sesso e genere traducono le due dimensioni dell'essere donna e uomo: quella biologica e quella psicologica, sociale e culturale.
Tra i primi ad aver effettuato studi sull'identità di genere troviamo Sigmund Freud, neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, il quale, nel testo Tre saggi sulla teoria sessuale del 1905 afferma: “È indispensabile chiarire a se stessi che i concetti di maschile e femminile, il contenuto dei quali appare così privo di ambiguità all'opinione comune, appartengono alla scienza ai concetti più confusi e debbono essere suddivisi in almeno tre direzioni. Si adoperano i concetti di maschile e femminile ora nel senso di attività e passività, ora in senso biologico e infine anche in senso sociologico”.

lunedì 18 maggio 2020

#STEP 17


Androgino
Bisessualità
Categoria
Diversità
Eterosessualità
Femminismo
Genderqueer
Harem
Insieme
Lotta
Maschilismo
Natura
Omosessualità
Parità
Qualità
Razza
Specie
Travestito
Unicità
Varietà
Zibaldone

mercoledì 13 maggio 2020

STEP #16




Johann Jakob Bachofen, famoso storico e antropologo, pubblica nel 1861 quello che è considerato uno dei libri più influenti della fine del XIX sec. e degli inizi del XX sec.
Questo testo classico dell’antropologia e della storia delle religioni è basato sulla scoperta di uno stadio dell’evoluzione della civiltà, durante il quale il potere sarebbe stato in mano alle donne anziché agli uomini.

Secondo Bachofen, l’umanità si sarebbe sviluppata da una fase primordiale di promiscuità sessuale e da uno stadio matriarcale, improntato a stabilità, sicurezza e serenità per poi giungere ad una fase contrassegnata dalla vittoria del diritto maschile, o "paterno".
Inoltre Bachofen era convinto che la comprensione della posizione sociale delle donne fosse di fondamentale importanza per la comprensione della cultura in ogni epoca, soprattutto di quella più antica; egli ha creato l'assunto che "La storia della razza umana è determinata dalla battaglia dei sessi". Per quanto riguarda gli sviluppi del suo pensiero sul campo storico, il movimento delle donne negli anni '70, con la rivoluzione sessuale e il femminismo, ha trovato nelle sue idee circa la Dea-Grande Madre un input culturale e vi fu proprio in quegli anni la prima traduzione in inglese de "Il matriarcato" ad opera di autrici femministe negli USA.


"Un'opera che ha attraversato quasi tutti i campi della cultura ottocentesca e che non ha finito di essere una bibbia a cui le più svariate scuole di pensiero ancora si rifanno."
Umberto Galimberti, Il Sole 24 ore.


STEP #15

I limiti dello sviluppo di Donella Meadows è stato oggetto di studio per tanti anni da parte di scienziati, filosofi e periti in tesi probabilistiche. La tesi principale del libro è il sovraffollamento dell'uomo sul pianeta terra, infatti il tema fa da "cornice" oltre che da sfondo ad una serie di conseguenze catastrofiche (o se vogliamo profetiche) dipendenti dall' incessante crescita della popolazione.
Da quanto riportato nel libro si evince un discorso di fondamentale importanza di cui riporterò una breve sintesi: supponendo che le risorse non rinnovabili esistenti sulla terra siano il doppio di quelle che conosciamo e che quindi avremmo la possibilità di ovviare ad una brusca interruzione del consumo delle materie prime e supponendo che tutte le coppie decidano di non avere più di due figli, non si riuscirebbe comunque a bloccare l'inquinamento dovuto allo sfruttamento intensivo delle risorse non rinnovabili, causa dell' infertilità del suolo e della presenza nell'aria che respiriamo di alte percentuali di gas tossici a discapito dell'ossigeno.
Purtroppo se da un lato sono state studiate negli anni tutte queste eventuali possibilità per nulla rasserenanti, dall'altro non sono state attuate radicali misure di prevenzione e di tutela da parte delle super potenze mondiali. Il protocollo di Kyoto è sempre stato considerato un semplice pezzo di carta ed ora anche gli obiettivi prefissati nell'accordo di Parigi sembrano andare in fumo: il genere umano è ad un punto di non ritorno e ne siamo consapevoli.

giovedì 7 maggio 2020

STEP #14

Svizzera, gli elettori approvano la nuova legge contro la discriminazione: l’omofobia sarà punita penalmente come il razzismo.

In Svizzera omofobia e razzismo saranno sanzionati allo stesso modo. Le proiezioni dei risultati del referendum sull’appoggio o meno delle nuove norme in materia approvate dal Parlamento sono univoche: il 63% degli elettori ha accolto positivamente il divieto.
L’iter che ha portato gli svizzeri alle urne inizia nel dicembre 2018 quando il Parlamento ha votato per estendere la norma antirazzismo contenuta nel Codice penale (articolo 261) che mira a vietare espressamente le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale per proteggere la comunità omosessuale, bisessuale, transgender o intersessuale.

Ciò che maggiormente mi stupisce è la grande maggioranza dei voti a favore del referendum. Solitamente non siamo abituati a vedere  un distacco di 13 punti percentuali tra il "si" ed il "no"; è infatti difficile tutt'ora modificare leggi articoli del codice penale così come della costituzione sia a causa di cavilli di dubbia interpretazione, sia  perchè si ha "paura" di modificare il lavoro certosino di giuristi e legislatori del passato. 
Personalmente credo che questa sia una grande vittoria per la tutela dei diritti umani ed anche per la Svizzera, che compie un grande passo in avanti contro problemi fin troppo insiti nelle tradizioni occidentali.



STEP #13




Generatori in serie: la forza elettromotrice totale è pari alla somma delle singole differenze di potenziale dei generatori.


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   


Generatori in parallelo: la forza elettromotrice totale è pari alla differenza di potenziale di un singolo generatore. Disposti in questa maniera essi fanno in modo che il circuito non rimanga senza corrente.




mercoledì 29 aprile 2020

STEP #12

Il "genere" nell'età medievale e moderna:
 la figura della donna in due epoche a confronto.


“La femina è animale imperfetto, passionato da mille passioni spiacevoli e abominevoli pure a ricordarsene[...]. Niuno altro animale è meno netto di lei: non il porco, qualora è più nel loto convolto, aggiugne alla bruttezza di loro”.
-Giovanni Boccaccio, Corbaccio, 1354.



“La donna è di vetro, e quindi non si deve far la prova se si possa rompere o no, perché tutto può essere. Ma è più facile che si rompa, e quindi sarebbe una pazzia esporre al rischio di rompersi ciò che, dopo, non si può più accomodare”.
-Miguel de Cervantes, Don Chisciotte della Mancia, 1605.



Fonti utilizzate:

lunedì 27 aprile 2020

STEP #11

Diversamente da ciò che in molti pensano, il Coronavirus non è un singolo virus bensì una sottofamiglia che in passato era classificata come genere (nelle scienze naturali il genere è una categoria che raggruppa le specie, in quanto aventi caratteristiche comuni tra loro).
Il gruppo è suddiviso in Alphacoronavirus, Betacoronavirus, Gammacoronavirus e Deltacoronavirus.


SARS-CoV  (Sever Acute Respiratory Syndrome) è stata registrata per la prima volta in Cina nel novembre del 2002. 
Ha registrato 8098 casi di cui probabili 774 decessi; dal 2004 non si sono più verificati casi di SARS-CoV.





MERS-CoV (Middle East Respiratory Syndrome) dovuta a coronavirus è stata registrata per la prima volta in Arabia Saudita nel 2012.
Da allora l'infezione si è diffusa in 25 paesi, seppur limitrofi con l'Arabia.







SARS-CoV-2  (conosciuto anche come Covid-19) è  stata registrata per la prima volta il 31 dicembre 2019, nella città di Wuhan.
L'11 marzo 2020 l'OMS la dichiara pandemia.


venerdì 17 aprile 2020

STEP #10


La scena è tratta dal film The Danish Girl di Tom Hooper, che narra della storia di un pittore di nome Einer Wegener che viene convinto dalla moglie Gerda Wauda, anch’ella artista, a posare per lei in abiti femminili. Il dipinto raggiunge grande popolarità e Einer inizia a mantenere in modo permanente un’apparenza femminile, mutando il suo nome in Lili Elbe. Spinto da ideali femministi e supportato dalla moglie, Lili Elbe si avvierà alla trasformazione in donna, divenendo uno dei primi transgender della storia.

STEP #09


Adamo ed Eva di Raffaello

L'affresco di Raffaello Sanzio intitolato Adamo ed Eva (120 x 105 cm) risale al 1508, è collocato nei Musei Vaticani; egli volle raffigurare il momento in cui i due Progenitori dell'umanità compiono il Peccato Originale cogliendo il frutto proibito.










STEP #08



"Dal punto di vista del genere ogni figura è una cosa sola, ma fra le parti del genere, alcune sono al massimo grado opposte tra loro, alcune accade che siano diverse, e ciò può essere secondo un numero enorme di modalità."

-Platone.

Ciò vuol dire che se, ad esempio, si definisce l'uomo come "animale razionale", il primo termine rappresenta il genere, cioè la genericità di una determinazione che appartiene a tutti gli animali indistintamente nella loro essenza, mentre il termine "razionale" caratterizza la specificità dell'uomo (ovvero la differenza specifica, solo sua, che lo distingue, nella specie, da tutti gli altri animali).

giovedì 16 aprile 2020

STEP #07

Giacomo Leopardi in "Storia del genere umano", la prima delle 24 Operette Moralicomposta dal poeta tra il 19 gennaio e il 7 febbraio 1824 in quel di Recanati.L’operetta racconta la nascita del mondo: molto piccolo al principio e senza i mari, il mondo era abitato da bambini. Questi, via via crescendo, girato tutto il mondo e venendo a mancare le novità diventarono annoiati e infelici, tanto che qualcuno decise di togliersi la vita. Giove, ritenendo questo impossibile, decise di allargare il mondo, aggiungendo i mari, creando le razze e nuovi animali, illusioni e sogni. Per un periodo gli uomini furono contenti, ma poi di nuovo la mancanza di novità si abbatté su di loro e iniziarono a piangere un nato e festeggiare un morto. Giove decise allora di punirli e inviò il diluvio, da cui si salvarono solo Deucalione e Pirra, i quali, rimasti soli sulla punta di una montagna, invocavano la morte. Giove suggerì loro di far rinascere la stirpe umana, e decisero di seguire questo consiglio. Decise anche di cambiare il mondo aggiungendo il dolore e la sofferenza, la malattia e le disgrazie naturali, in modo che gli uomini, di fronte a situazioni così vicine alla morte, si attaccassero di più alla vita. Creò inoltre città, stati, lingue e arti, e le illusioni, come Giustizia, Amore, Virtù e Sapienza. La vita tornò serena, ma quest’ultima promise agli uomini la verità, la più grande di tutte le virtù che vive con gli dei. Gli uomini, la invocarono, ma avuta risposta negativa da parte di Giove, si sdegnarono. Giove allora, arrabbiato per la superbia degli uomini, decisa di mandare la Verità, che avrebbe mostrato agli uomini la falsità della loro vita. Commosso però dalla tristezza degli uomini sulla terra chiese a qualche dio se volesse andare a consolare gli uomini e Amore accettò.

L'opera in versione completa la si può consultare al seguente link:

STEP #06

"Bambino, io sto cercando di spiegarti che essere un uomo non significa avere una coda davanti: significa essere una persona. E anzitutto, a me, interessa che tu sia una persona . E' una parola stupenda , la parola persona, perché non pone limiti a un uomo o a una donna, non traccia frontiere tra chi ha la coda e chi non ce l'ha. Del resto il filo che divide chi ha la coda da chi non ce l'ha, è un filo talmente sottile: in pratica si riduce alla facoltà di poter crescere o no una creatura nel ventre. Il cuore e il cervello non hanno sesso. E neanche il comportamento. Se sarai una persona di cuore e di cervello, ricordalo, io non starò certo tra quelli che ti ingiungeranno di comportarti in un modo o nell'altro in quanto maschio o femmina. Ti chiederò solo di sfruttare bene il miracolo d'essere nato, di non cedere mai alla viltà. E' una bestia che sta sempre in agguato, la viltà."
Oriana Fallaci in Lettera ad un bambino mai nato.

domenica 5 aprile 2020

#STEP 05

Due pubblicità forti, dirette, volte a sensibilizzare il mondo intero su questo tema tanto delicato quanto importante. 
E' sempre bello quando in televisione vengono trasmessi messaggi di questo tipo!

#STEP 04




Oggi si cerca di dare delle spiegazioni all'origine del mondo: molti credono alla Creazione dalle mani di Dio in “7 giorni” e altri credono alla teoria del “Big Bang”. Secondo la mitologia greca, invece, in principio era il Caos, cioè un miscuglio universale e disordinato della materia; questo disordine era però una divinità capace di generare: è la Cosmogonia.

Secondo la cosmogonia della mitologia greca, dal Caos nacque anzitutto il Destino o Fato, dai voleri imperscrutabili, divinità ora benigna, ora ostile. Nacquero poi molte altre divinità: l’Erebo, una specie di abisso senza fondo; la Notte, anch'essa buia, ma portatrice di riposo e consigli; le Parche, ministre del Destino; la Discordia e la Vecchiaia.
Più tardi nacquero divinità alquanto più clementi: la Concordia, l’Amore, il Giorno, Uranio (il Cielo) e Gea (la Terra). Così, per volontà di Amore, Notte e Giorno, Concordia e Discordia, Cielo e Terra, formarono delle personalità distinte dalle altre, cessando di essere il miscuglio del Caos. Così, dal Caos (il disordine) incominciò a delinearsi il Cosmo (l’ordine).



sabato 28 marzo 2020

STEP #03

"Genere, generare"

disegno di Filippo Cinone.

STEP #02

Il termine genere e la storia che ha alle spalle
Il concetto di genere è insito nella mente dell'uomo da più di duecentomila anni, la scienza infatti afferma che già i primi uomini esistenti sulla terra sapevano come relazionarsi con il sesso opposto; infatti anche se non si può parlare di socialità riferendosi a tempi così lontani, le prime specie di "homo" svolgevano tutti le stesse azioni, guidati dagli istinti naturali del sopravvivere . 
Facendo un salto di molti anni nella storia questa coesione di genere nelle abitudini è andata man mano persa, l'uomo si è evoluto e oltre a rispondere dei propri bisogni naturali ha cominciato a dare delle risposte alle proprie domande e ad organizzare la propria esistenza all'interno di una società.
Le mansioni non erano più le stesse, le disparità a livello fisico hanno costretto l'uomo e la donna a svolgere sempre gli stessi compiti finendo per appiattire e standardizzare la vita della specie. 
Inconsciamente sono nati degli stereotipi che hanno solcato la mente dell'uomo di generazione in generazione e tutt'ora ne avvertiamo gli scompensi.

  • In un primo momento nella civiltà egizia la donna aveva una posizione molto elevata all'interno della società. In questi luoghi è stato presente anche il matriarcato ma poi, con l'ascesa delle monarchie militari, persero di prestigio e si iniziarono a formare i ginecei, dai quali le donne non potevano uscire e dove non potevano vedere nessun uomo.
  • Nella civiltà minoica la condizione della donna era molto più avanzata che fra i micenei e la Grecia classica. Nella Grecia omerica la donna veniva rispettata ma esistevano comunque numerose contraddizioni. Nell'età di Pericle la donna ricca era tenuta in casa, mentre le donne povere erano costrette a lavorare e quindi avevano una certa libertà. Le donne non avevano diritti politici. La condizione femminile ad Atene era assimilata a quella dello schiavo e dello straniero, o del maschio ancora minorenne.
  • A Roma la donna era considerata quasi pari all'uomo: entrambi i genitori avevano pari obblighi nei confronti dei figli e la donna poteva accompagnare il marito ad una festa. In età arcaica era sottomessa al padre e al marito, mentre verso la fine della Repubblica e in età imperiale le donne di condizione elevata potevano svolgere una vita indipendente, ottenere il divorzio e risposarsi, mentre quelle delle classi basse erano rimaste sotto la soggezione maschile.
Come detto in precedenza, l'umanità nel corso della storia si è trovata davanti a molte domande, alcune delle quali sono state spesso oggetto di battaglie che sono durate nei secoli.
La continua evoluzione dell'uomo nei più vari ambiti ha portato a non riconoscere più la tipizzazione della donna in quanto compagna e madre.
I primi accenni letterari che si hanno sulla questione della parità di genere e sull'abolizione dei pregiudizi politici risalgono al XV sec., quando alcuni intellettuali dell' epoca esprimono il loro dissenso riguardo al divario socio-culturale che vi era fra uomini e donne (è il caso di Christine de Pizanne che nella sua opera "La città delle dame"  sottolinea numerosi progressi della società creati da donne).
Una trattazione più approfondita del tema la si ha nelle opere di intellettuali italiani del XVII-XVIII sec. 
Nel Parini la dona viene ritratta nella vacuità delle sue attività, nei pettegolezzi con le altre dame e nell'organizzazione degli eventi mondani;
Carlo Goldoni rende la figura della donna la vera e propria protagonista delle sue commedie, esse agiscono ancor di più degli uomini anche se la loro libertà di azione è ancora confinata dentro un orizzonte limitato. le donne perseguono come unico obbiettivo la promozione sociale attraverso il matrimonio.
In Francia al contempo Olympe de Gouges pubblicò "Le prince philosophe" che era una prima richiesta del riconoscimento dei diritti delle donne;
sul piano storico in Inghilterra a distanza ancora di qualche decennio , si giunge al riconoscimento di quegli ideali che avevano solcato gli animi dei cittadini: tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento vere e proprie battaglie a favore della parità di genere caratterizzarono gli scenari dapprima inglesi e successivamente europei.
Le suffragette, ossia le appartenenti al movimento di emancipazione femminile nato per ottenere il diritto di voto per le donne, dopo anni di dure repressioni e inasprimenti sociali videro le prime conquiste come l'elezione a deputata di Nancy Astor , la prima donna nel parlamento britannico.
Da questo momento in poi al movimento delle suffragette aderiscono non più le sole donne e viene prefissato il raggiungimento di obbiettivi (che saranno raggiunti nel corso degli anni) anche in campo giuridico ed economico.

   "Gli uomini sono eguali: non la nascita, ma la virtù fa la differenza." 
-Voltaire 
      

STEP #01 bis


Il termine g. (γένος) fu usato da Platone, come il termine εἵδος, per designare l’idea: il primo, infatti, riflette l’aspetto per cui essa è la stirpe, la famiglia (la comunità rispetto al singolo), il secondo riflette l’aspetto per cui essa è la figura, la forma, il tipo. Più tardi, il termine εἵδος venne sempre più presentandosi come un’estensione minore a paragone del γένος. E di qui, allora, la superiorità estensiva del g. a paragone della specie (cioè dei due termini latini, genus e species, che letteralmente traducevano i due corrispondenti greci), poi consacrata dalle classificazioni naturalistiche.


Al giorno d'oggi il dibattito sul suddetto termine si è spostato lungo una direzione bioetica e socioculturale; intendo quindi proporre alcune traduzioni odierne lasciando per alcune di esse le rispettive definizioni in lingua, al fine di poter cogliere le varie sfumature della parola.

1) Inglese. Gender,gender identity;
an individual’s self-conception as a man or woman or as a boy or girl or as some combination of man/boy and woman/girl or as someone fluctuating between man/boy and woman/girl or as someone outside those categories altogether. It is distinguished from actual biological sex.
2)Francese. Genre;
ensemble de traits communs à des êtres ou à des choses caractérisant et constituant un type, un groupe, un ensemble ; sorte, espèce. 
3)Spagnolo. Especie;
4)Cinese. 樣 .


Fonti utilizzate nella ricerca:

venerdì 20 marzo 2020

STEP #01




Definizione ed etimologia della parola:

genere
[gè-ne-re] n.m.

1. raggruppamento concettuale di più cose o persone che hanno caratteri comuni; questo genere di discorsi non mi piace; persone di ogni genere; che genere di stoffa è questa? |non è il mio genere, non è di mio gusto |nel suo genere, in rapporto al gruppo, alla categoria di appartenenza, oppure con riferimento a un modo, a uno stile particolare: una macchina unica nel suo genere; una persona simpatica nel suo genere |genere letterario, artistico, musicale, ciascuna delle suddivisioni che, sulla base di criteri contenutistici e formali, distinguono tradizionalmente la produzione letteraria, artistica e musicale: genere epico, lirico, didascalico; genere figurativo, astratto; genere polifonico, sinfonico, melodrammatico.

2. (gramm.) categoria grammaticale che distingue il maschile, il femminile e in alcune lingue (p.e. il latino) anche il neutro: «uomo» è un nome di genere maschile | appartenenza a un sesso: suddividere i partecipanti in base al genere.

3. merce, prodotto commerciale: generi alimentari, di consumo, di prima necessità.

4. (biol.) raggruppamento di specie animali o vegetali somiglianti tra loro per alcuni caratteri essenziali; nella classificazione sistematica succede alla specie e precede la famiglia: il gatto appartiene al genere Felis.

5. nel pensiero filosofico tradizionale, categoria di oggetti che hanno in comune proprietà essenziali e differiscono per proprietà non essenziali; nella classificazione aristotelica, categoria superiore alla specie. 

Etimologia: ← dal lat. gĕnus -ĕris, dallo stesso tema di gignĕre ‘generare, produrre’. 



Fonti utilizzate: -http://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=genere

giovedì 19 marzo 2020

STEP #00 (Riflessioni personali)



Il genere.
Una parola carica di significato, una di quelle con tanti anni di storia alle spalle, una di quelle che dovremmo usare sempre con dovuta attenzione...e di certo un tema così vario e vasto merita una presentazione migliore di quelle fredde e pragmatiche che possiamo trovare sulle enciclopedie cartacee ed on-line.
Cosa si intende per genere?
Ma più precisamente, quale significato viene attribuito a questa parola al giorno d'oggi? Tendenzialmente si fa riferimento al termine "sesso" per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra uomini e donne; se però avete fatto caso a quanto accennato in precedenza, avrete di sicuro notato che ho voluto rimarcare le varie accezioni e i vari ambiti in cui spazia questa parola. Provate a pensare già solo alla sua etimologia (genus-eneris);esso si distacca dal significato odierno, piatto, che attribuisce al termine un'accezione di tipo "utilitaristico". Mi spiego: esso non è stato coniato per essere un elemento di differenziazione tra specie, con il termine genere non indichiamo LA categoria.
Bisogna scavare più in profondità e pensare in senso lato... ad esempio il verbo generare non vuol dire proprio "dare vita"?